La ricetta storica è il tema del mese di giugno de L’Italia nel piatto: tutte le regioni del nostro Paese hanno vissuto un periodo di dominazione straniera oppure subito un’incursione, un assedio o una conquista da parte di popoli esterni che ne hanno inevitabilmente influenzato anche la cucina.

Per la sua posizione geografica, il Friuli Venezia Giulia è una regione fortemente influenzata dalla storia e dallo scambio con le popolazioni confinanti. Per secoli ha rappresentato la porta d’Italia: dalle invasioni barbariche a quelle turche sino all’impero austroungarico e tutte queste culture e tradizioni hanno lasciato un segno, anche nelle abitudini alimentari della regione.
Gli Gnochi de pan triestini sono un piatto di origine povera, semplici ma molto gustosi. Una ricetta di chiara influenza austriaca che, a Trieste, vengono serviti “suti”, asciutti e non in brodo. La storia racconta che questi gnocchi venivano fatti quando in casa c’era tanto pane vecchio e pezzi di salumi vari avanzati: una classica ricetta del riciclo nata come tanti altri piatti della tradizione.
Ingredienti per circa 16 gnocchi: 200 g di pane vecchio, 200 ml di latte, 1 uovo, un pizzico di sale, 1 cucchiaio abbondante di formaggio grattugiato, 80 g di prosciutto cotto (o mortadella, o altro salume), un cucchiaio di prezzemolo tritato, 115 g di farina + 2 cucchiai. Per condire: 40 g di burro, 4/5 foglie di salvia, 4 cucchiai di formaggio grattugiato.
Tagliate il pane a cubetti e mettetelo in ammollo nel latte per tutta la notte. Il giorno dopo, strizzatelo bene e trasferitelo in una ciotola. Aggiungete l’uovo sbattuto, il sale, il formaggio grattugiato, il prosciutto cotto tritato grossolanamente, il prezzemolo e i 115 grammi di farina. Mescolate bene fino ad ottenere un composto abbastanza denso. Formate gli gnocchi di circa 5 cm di diametro e passateli nella farina. Cuoceteli in abbondante acqua salata: quando vengono a galla sono pronti. Ci vorranno pochi minuti. Nel frattempo, scaldate il burro con la salvia fino a farlo diventare nocciola. Scolate gli gnocchi, spolverateli con il formaggio grattugiato e terminate con il burro caldo.

Fonti:

Di seguito trovate i contributi di tutte le altre regioni:
Valle d’Aosta: Nodle unt rifla, la pasta di Gressoney (Blog: A casa di Vale)
Piemonte: Pollo alla Marengo (Blog: La Cascata dei sapori)
Liguria: Torta di porri del genovesato (Blog: Arbanella di basilico)
Lombardia: Costolette di asparagi, ricetta di casa Savoia (Blog: Kucina di Kiara)
Trentino Alto Adige: Basini de Trent (Blog: Dolcemente inventando)
Veneto: La zonclada, dolce di ricotta e frutta secca medioevale (Blog: Il fior di cappero)
Emilia Romagna: Cappellacci di zucca ferraresi (Blog: Zibaldone culinario)
Toscana: Il papero alla melarancia ovvero l’anatra all’arancia (Blog: Acquacotta e fantasia)
Umbria: Strascinati di Cascia (Blog: Due amiche in cucina)
Marche: Ciambellone della trebbiatura (Blog: Forchetta e pennello)
Lazio: Saltimbocca alla romana (Blog: Meri in cucina)
Abruzzo: Ferratelle (Blog: Il mondo di Betty)
Campania: Il sartù di riso (Blog: Fusilli al tegamino)
Puglia: Ciceri e tria (Blog: Breakfast da Donaflor)
Basilicata: La cialledda: acquasale fredda (Blog: La lucana in cucina)
Calabria: Nepitelle (Blog: Il mondo di Rina)
Sicilia: Caponata di melanzane e pesce (Blog: Profumo di Sicilia)
Sardegna: Cassola de pische catalana (Blog: Dolci tentazioni d’autore)
Storico o non storico, povero o non povero, è comunque un piatto delizioso!
Sì proprio un buonissimo piatto, Chiara! A presto 🙂
Ma che buonissimo piatto. Una stupenda proposta come ricetta storica!
Grazie mille Camilla! Buona serata 🙂
ma sono come i cenederli?
ciao
elisa
Si sa che i piatti del riciclo sono sempre i più buoni!!! Hanno un bell’aspetto questi gnocchi! Un abbraccio
Questi austriaci hanno invaso di canederli e dolci buonissimi tutto il nostro arco alpino orientale… ottima proposta io li scelgo suti! 😉
Verissimo Elena! Grazie della visita 🙂