I ravioli verdi con robiola e speck su fonduta di Formadi Frant sono un primo piatto raffinato e gustoso pensato per il tema di questo mese de L’Italia nel Piatto: “La ricetta perfetta”, realizzata con un ingrediente tipico, legato al territorio.
Il Formadi Frant ha una storia poco documentabile, perché tramandata da padre in figlio. Infatti, la sua preparazione e il consumo avveniva nelle mura domestiche e quindi non veniva commercializzato. Nasce come prodotto di recupero dallo sminuzzamento di diversi formaggi di diverse stagionature (il termine Frant significa frantumato), procedimento usato per salvare quelle forme di formaggio di malga non riuscite o non adatte alla stagionatura.
La sua riconoscibilità è nel colore bianco, quasi grigiastro. Il profumo intenso, il gusto leggermente piccante (dato dalla presenza del pepe nero) e la sua morbidezza, grazie all’amalgamatura con la panna, che gli conferisce delle note lattiche di fermentato e di cantina, rendono questo formaggio particolarmente apprezzato.
Ha la certificazione PAT: Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
(Fonte: Italian Food Experience)
Buono a sapersi: gli ingredienti sono per 4/6 persone.
Ingredienti per la pasta fresca: 220 g di farina 00, 2 uova medie, 40 g di erbe di campo (alliaria, silene, ortica).
Sbianchite 2 minuti le erbe spontanee nell’acqua bollente, poi trasferitele in una ciotola di acqua fredda. Scolatele e strizzatele, poi frullatele. Preparate la pasta fresca mescolando la farina, le uova e il trito di erbe. Avvolgetela nella pellicola alimentare e lasciatela riposare 30 minuti in frigorifero.
Ingredienti per il ripieno: 40 g di speck a striscioline, 180 g di robiola, 50 g di grana grattugiato, un paio di cucchiai di latte.
Rosolate lo speck in un a padella e lasciatelo raffreddare. In una ciotola mescolate la robiola e il grana, ammorbidendo la crema con un po’ di latte. Infine, incorporate lo speck.
Ingredienti per la fonduta di Formadi Frant: 150 g di panna fresca, 150 g di Formadi Frant.
Tagliate il formaggio a cubetti e scioglietelo nella panna a fuoco lento. Frullate con il frullato a immersione e passate la fonduta al setaccio. Tenetela in caldo a bagnomaria.
Tirate la pasta con l’apposita macchina allo spessore più sottile. Ricavate dei cerchi di 9 cm di diametro e sistemate un cucchiaino di ripieno al centro. Umidificate i bordi e chiudeteli bene. Procedete in questo modo fino all’esaurimento degli ingredienti.
Cuocete i ravioli in abbondante acqua bollente salata, per circa 5-7 minuti. Serviteli nei piatti caldi su un letto di fonduta al Formadi Frant e decorate con qualche seme di papavero.
Di seguito trovate i contributi di tutte le altre regioni:
Valle d’Aosta: Crocchette di fontina (Blog: A casa di Vale)
Piemonte: Risotto al castelmagno, nocciole e miele (Blog: Fior di pistacchio)
Liguria: Frittata di asparagi violetti allo zafferano (Blog: Arbanella di basilico)
Lombardia: Flan di spinaci, ricotta e raspadura (Blog: Kucina di Kiara)
Trentino Alto Adige: Crêpes allo speck e funghi (Blog: Dolcemente inventando)
Veneto: Cannoli di mais agli asparagi bianchi di Bassano (Blog: Il fior di cappero)
Emilia Romagna: Dolce di ricotta al miele con fragole all’Aceto Balsamico di Modena (Blog: Zibaldone culinario)
Toscana: Zuccotto al lampredotto (Blog: Acquacotta e fantasia)
Umbria: Insalata di lenticchie di Castelluccio di Norcia e asparagi (Blog: Due amiche in cucina)
Marche: Confettura di fragole e anice verde di Castignano (Blog: Forchetta e pennello)
Lazio: Ravioli ripieni di fave e pecorino profumati di mentuccia (Blog: Meri in cucina)
Molise: Gnocchi asparagi e tartufo su fonduta di caciocavallo (Blog: Donnepasticcione di Gilda)
Campania: Crostatina con la confettura di mela annurca campana (Blog: Fusilli al tegamino)
Puglia: Polpo arrosto alla graffiodde su crema di sedano e patate con briciole di pomodori secchi (Blog: Breakfast da Donaflor)
Basilicata: Orecchiette con fagioli, erbette di campo e peperoni cruschi (Blog: La lucana in cucina)
Calabria: Crostini integrali con ‘nduja e crema di carciofi (Blog: Il mondo di Rina)
Sicilia: Capuliato Siciliano: il pesto di pomodori secchi (Blog: Profumo di Sicilia)
Sardegna: Panini al latte e miele con caprino e Confettura di fichi neri di Chia, polvere di crudo di Barbagia e noci (Blog: Dolci tentazioni d’autore)
carla emilia dice
Ciao Chiara squisiti questi ravioli. E interessante la storia del formaggio che ero curiosa di conoscere. Bacio a presto
Chiara Selenati dice
Ciao! Grazie mille della tua visita. Buona giornata!
marina dice
mai sentito parlare di questo formaggio!! Che gola che mi fanno questi ravioli, una ricetta molto elegante, brava Chiara!! Ancora una cosa: ma non lo avevo ancora visto il tuo calendario…è bellissimo!!! Complimenti!!
Chiara Selenati dice
Grazie Marina per tutti questi complimenti 🙂
Buona giornata!
elisa dice
Sono particolarmente attratta da questo formaggio..
ciao
elisa
elena dice
ne avevo sentito parlare ma non conoscevo la storia di questo vostro formaggio.. grazie di averla condivisa! Questi ravioli presentati con una fonduta simile non possono che essere speciali! Bravissima!
Chiara Selenati dice
Grazie mille Elena! Sono molto buoni, in effetti 😛
Buon fine settimana.
Miria dice
Non conosco questo formaggio, questi ravioli sono così invitanti che mi viene voglia di cercare il formaggio.
A presto
Chiara Selenati dice
Ti aspetto in Friuli cara Miria!
buona giornata 😉
Natalia Piciocchi dice
Non conoscevo questo formaggio o meglio non sapevo che ce ne fosse uno nato dal recupero di scarti di vari formaggi. Mi piacerebbe tanto provarlo, avrà un sapore unico e particolare. Che bel piatto elegante.
Chiara Selenati dice
Grazie mille Natalia! Sì, questo formaggio ha un sapore molto particolare: a me piace. Buona giornata!