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Radìc di mont sott’olio

2 Settembre 2019 by Chiara Selenati 16 commenti

Il Radìc di mont (nome scientifico: Cicerbita alpina) è un radicchio selvatico molto tenero che cresce oltre i mille metri sulle montagne della Carnia.

Nelle prime settimane di maggio i pascoli ancora impregnati di acqua producono grandi quantità di questi germogli tenerissimi, presidio Slow Food. La raccolta dura dai 15 ai 20 giorni ed è controllata e regolamentata: ogni giorno, infatti, un raccoglitore può portarsi a casa al massimo un chilogrammo di radicchio.

Radìc di Mont – Foto Slow Food FVG

Per raccogliere il radìc di mont bisogna eservitare una pressione con l’unghia del pollice (o con un coltellino) poco sotto il livello del terreno, senza estirpare la radice, che è morbida e non fa resistenza. Subito dopo va riposto nella borsa, che non deve mai essere di plastica per evitare il deterioramento delle erbe.

Questa raccolta assolutamente tradizionale si pratica anche in altre piccole aree delle Alpi ma, in Carnia, è tradizione conservare il radìc sott’olio, per prolungarne il consumo lungo tutto l’arco dell’anno.

Buono a sapersi: il Il radìc di mont sott’olio va consumato come antipasto in abbinamento con salumi e formaggi.

Ingredienti: 2 kg di Radìc di Mont, 500 ml di olio d’oliva, 250 ml di aceto bianco, 1-2 foglie di alloro, sale fino.

Pulite e lavate bene i germogli giovani di Radìc di Mont. Miscelate l’olio e l’aceto, incorporate il Radìc con l’alloro e il sale. Fate bollire per mezz’ora. Trasferite i germogli nei vasetti puliti con il liquido di cottura. Aggiungete all’occorrenza olio d’oliva fresco per coprire completamente il radicchio nei vasetti. Lasciate raffreddare e chiudete i vasetti.

Fonti: Slow Food FVG. Ricetta estratta dal libro “Il mondo di Bepi Salon”.

Propongo questa ricetta per il tema del mese de L’Italia nel piatto, dedicato alle conserve estive. Di seguito trovate i contributi di tutte le altre regioni:

Valle d’Aosta: Pan Ner (Blog: A casa di Vale)
Piemonte: Confettura di more selvatiche (Blog: La Cascata dei sapori)
Liguria: Funghi sott’olio (Blog: Arbanella di basilico)
Lombardia: La mostarda di Cremona (Blog: Kucina di Kiara)
Trentino Alto Adige: Confettura di corniole (Blog: Profumi e colori)
Veneto: La mostarda vicentina (Blog: Il fior di cappero)
Emilia Romagna: Confettura di amarene brusche di Modena (Blog: Zibaldone culinario)
Toscana: Mostarda toscana (Blog: Acquacotta e fantasia)
Umbria: Pesche sciroppate allo zafferano umbro (Blog: Due amiche in cucina)
Marche: Pesche sciroppate (Blog: Forchetta e pennello)
Lazio: Conserva di pere estive al Sangiovese (Blog: Meri in cucina)
Abruzzo: Carote del Fucino in agrodolce (Blog: Un’americana tra gli orsi)
Campania: La passata di pomodoro con varietà San Marzano (Blog: Fusilli al tegamino)
Puglia: Confettura di fichi (Blog: Breakfast da Donaflor)
Basilicata: Confettura di albicocche e limone (Blog: La lucana in cucina)
Calabria: Confettura di peperoncini piccanti calabresi (Blog: Il mondo di Rina)
Sicilia: Pomodori secchi di Pachino sott’olio (Blog: Profumo di Sicilia)
Sardegna: Confettura di cuore di bue, cipollotto, basilico, zenzero e balsamico (Blog: Dolci tentazioni d’autore)

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Commenti

  1. carla emilia dice

    2 Settembre 2019 alle 16:04

    Sono disposta al “sacrificio” dell’assaggio di qquel crostino 😉 Un abbraccio

    Rispondi
    • Chiara Selenati dice

      2 Settembre 2019 alle 18:36

      Grazie cara, te ne offro più di uno 😉

      Rispondi
  2. elena dice

    2 Settembre 2019 alle 17:14

    ero curiosa di conoscere la tua ricetta, deve essere delizioso questo radicchio! ho apprezzato anche come deve avvenire la raccolta, informazioni preziose per riuscire a non deturpare la flora delle vostre montagne! Un bacione!

    Rispondi
    • Chiara Selenati dice

      2 Settembre 2019 alle 18:36

      Mi fa piacere che il mio articolo e la ricetta ti siano piaciuti! Un abbraccio 🙂

      Rispondi
  3. marina riccitelli dice

    2 Settembre 2019 alle 19:27

    Chiara che buono dev’essere, le tue foto sono proprio invitanti. Quante cose si imparano grazie a questa rubrica. Non conoscevo questo tipo di radicchio, è amarognolo come quello rosso, più diffuso? Comunque assaggerei volentieri una fettina di quel pane, è veramente goloso! Un abbraccio

    Rispondi
    • Chiara Selenati dice

      2 Settembre 2019 alle 21:26

      Buonissimo! E’ leggermente amarognolo e, personalmente, lo apprezzo di più assieme al salame 🙂
      Buona serata!

      Rispondi
  4. Piccolalayla - Profumo di Sicilia dice

    3 Settembre 2019 alle 13:16

    Quante ricette meravigliose che si scoprono con la nostra rubrica e quanti prodotti per me sconosciuti della nostra madre terra… spettacolare questa conserva! A presto LA

    Rispondi
  5. Manu dice

    3 Settembre 2019 alle 17:56

    Un radicchio che assolutamente non conosco ma ha un aspetto veramente invitante e goloso, grazie per aver condiviso questa chicca
    a presto

    Rispondi
    • Chiara Selenati dice

      4 Settembre 2019 alle 17:04

      Grazie della visita Manu! Buona serata 🙂

      Rispondi
  6. Natalia Piciocchi dice

    7 Settembre 2019 alle 7:25

    Bellissima ricetta. Provo solo a immaginare il profumo di questa particolare conserva.

    Rispondi
  7. Miria dice

    9 Settembre 2019 alle 14:43

    Sono appassionata di erbe spontanee e questa non la conoscevo, molto interessante anche la conserva.

    Baci

    Rispondi
  8. elisa dice

    11 Settembre 2019 alle 15:14

    molto interessante! Credo di non averli mia assaggiati!
    bella proposta!
    elisa

    Rispondi
  9. Camilla dice

    4 Ottobre 2019 alle 10:45

    Una ricetta bella, ma soprattutto buona! 🙂

    Rispondi
    • Chiara Selenati dice

      4 Ottobre 2019 alle 21:00

      Deliziosa!

      Rispondi
  10. Caterina Mendeni dice

    22 Maggio 2020 alle 17:32

    Molto interessante e spiegato alla perfezione

    Rispondi
    • Chiara Selenati dice

      22 Maggio 2020 alle 20:05

      Grazie mille Caterina 🙂

      Rispondi

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