Fums, profums, salums: la tradizione norcina in Carnia, tra passato e presente

Oggi niente ricetta ma un invito a venire a Sutrio (UD) questa domenica per un suggestivo viaggio gastronomico con protagonista il salame, re della tavola carnica.

Per questa seconda edizione la Pro Loco e l’albergo diffuso Borgo Soandri, hanno scelto una mia foto per la copertina del depliant che illustra il programma della giornata e raccoglie aneddoti e informazioni sulla tradizione norcina in Carnia.

Cinque tappe di degustazione in altrettante corti, nove produttori con le loro specialità, un’area adibita alla dimostrazione dei lavori di norcineria, osterie, enoteche e ristoranti aperti con i loro piatti a base di maiale, il tutto accompagnato dai ricercati vini del Friuli Venezia Giulia e dalla musica.

Dalle 10.00 alle 18.00, attraverso un percorso di degustazione che si snoderà fra le viuzze lastricate e le tipiche case in pietra di questo caratteristico paese di artigiani del legno, potrete scoprire gli insaccati che fra queste montagne del Friuli si preparano ancor oggi secondo antiche ricette, tramandate da padre in figlio. Appuntamento nel segno della tradizione, in Cort dal Lis, saranno le attività di lavorazione artigianale del maiale, a cui il pubblico sarà ammesso dalle 9.00 del mattino. In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata alla domenica successiva.

Fums, profums, salums sarà un’occasione unica per scoprire le tradizioni dell’attività salumiera in Carnia, che vanta ancor oggi una grande qualità, e assaggiarne i prodotti più tipici: musét (cotechino), salami di cervo e di daino, pancette, marcundela (sorta di polpetta avvolta in una rete di intestino del maiale), schultar (spalla cotta affumicata tipica di Timau), prosciutto crudo di Sauris

La varietà dei salumi carnici si è creata nel tempo a causa delle caratteristiche fisiche del luogo: l’isolamento dovuto alle montagne e alle vie di comunicazione disagevoli e lo stesso carattere chiuso degli abitanti, ha fatto sì che quasi ogni paese avesse il proprio segreto nel prepararli. Caratteristica comune a molti di loro è l’affumicatura, nata per favorire la stagionatura e la conservazione dei prodotti, che a seconda della zona, cambia per tempi, legni e luoghi utilizzati.

Già nel periodo romano si produceva con le carni del maiale un insaccato che, se opportunamente lavorato e salato, si sarebbe conservato acquistando nel tempo aromi e profumi. Venendo a tempi più vicini, il salame veniva stagionato – come oggi – nelle cantine. I purcitar (norcino) venivano chiamati dalle famiglie per preparare i salumi ed ognuno di loro aveva una ricetta segreta per insaporire le carni. Curiosamente, però, gli stessi norcini non si davano pace nel verificare che i salami non avevano mai lo stesso gusto, non immaginando, forse, che ogni cantina ha un importante ruolo nel processo di maturazione.

Vi aspetto numerosi!!

Chiara Selenati

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