La “madeleine” è un dolce tipico del comune di Commercy (regione Lorena), nel nord-est della Francia, e in seguito di tutta la nazione in genere. Le “madeleine” sono dei piccoli dolcetti soffici con una particolare forma a conchiglia, derivata dallo stampo in cui vengono cotte. Fuori dal territorio francese sono forse più famose per l’associazione con l’opera di Marcel Proust “Alla ricerca del tempo perduto” (À la recherche du temps perdu), nella quale il narratore mangia una petite madeleine che risveglia in lui dei ricordi della sua infanzia.
«Al mio ritorno a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di bere, contrariamente alla mia abitudine, una tazza di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so perché, cambiai idea. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti che chiamano Petites Madeleines e che sembrano modellati dentro la valva scanalata di una “cappasanta”. E subito, meccanicamente, oppresso dalla giornata uggiosa e dalla prospettiva di un domani malinconico, mi portai alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato che s’ammorbidisse un pezzetto di madeleine. Ma nello stesso istante in cui il liquido al quale erano mischiate le briciole del dolce raggiunse il mio palato, io trasalii, attratto da qualcosa di straordinario che accadeva dentro di me. Una deliziosa voluttà mi aveva invaso, isolata, staccata da qualsiasi nozione della sua casa. Di colpo mi aveva reso indifferenti le vicissitudini della vita, inoffensivi i suoi disastri, illusoria la sua brevità, agendo nello stesso modo dell’amore, colmandomi di un’essenza preziosa: o meglio, quell’essenza non era dentro di me, io ero quell’essenza. Avevo smesso di sentirmi mediocre, contingente mortale. Da dove era potuta giungermi una gioia così potente? Sentivo che era legata al sapore del tè e del dolce, ma lo superava infinitamente, non doveva condividerne la natura. Da dove veniva? Cosa significava? Dove afferrarla? Bevo una seconda sorsata nella quale non trovo di più che nella prima, una terza che mi dà un po’ meno della seconda».
A noi le madeleine piacciono molto, soprattutto queste profumate al limone. Sarà perché siamo una famiglia per metà francese?
Buono a sapersi: queste mini madeleine si conservano 1 giorno in una scatola a chiusura ermetica tra due fogli di carta forno. Con queste dosi ho preparato 56 mini madeleine.
Ingredienti: 210 g di farina speciale per dolci, 1/2 cucchiaino di lievito, 1/4 cucchiaino di sale grosso, 3 uova + 2 tuorli, 150 g di zucchero semolato, 1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia, 2 cucchiai di scorza grattugiata di limone, 2 cucchiai di succo di limone, 180 g di burro fuso, zucchero a velo per decorare.
In una ciotola setacciate la farina con il lievito e aggiungete il sale. Versate le uova, i tuorli, lo zucchero, l’estratto di vaniglia, la scorza e il succo di limone in una ciotola e amalgamate il tutto con una frusta. Incorporate il burro e poi, con una spatola, la farina. Fate riposare il tutto 30 minuti in frigo: lo shock termico permetterà alle madeleine di sviluppare la classica gobba che le contraddistingue. Accendete il forno a 180°C. Riempite gli stampi fino ai tre quarti e cuocete 10-12 minuti. Lasciate raffreddare le madeleine e cospargetele di zucchero a velo.
Ricetta di Martha Stewart.
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